Devo insistere? Devo citarvi dei casi? Aprire dei libri? Affermare, plagiando i maestri, che la strada dell’errore giudiziario è lastricata di confessioni estorte? Invitarvi a leggere nella Cancelleria di questa stessa Corte le innumerevoli assoluzioni, di cui qualcuna per non aver commesso il fatto, pronunziate nonostante le confessioni ottenute dopo "energici interrogatori" o dopo parecchi giorni di "fermo per misurare"?