A questo punto, perciò, se proprio mi chiedi una formula, io dirò che un’arringa si prepara studiando a fondo l’imputato, il fatto e l’ambiente, composto, quest’ultimo, dal giudice, dagli avversari e dal pubblico, e stringendo fra tutti questi termini i rapporti più efficaci per farne una equazione con quell’incognita agognata che è la vittoria.